Cobrança da “taxa da cidadania” sem devolução do dinheiro aos consulados é “inaceitável”, afirma Porta, que agora quer a redução do valor para 100 euros

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CURITIBA – PR – Além de voltar à carga sobre o destino dos 300 euros arrecadados pelos consulados em cada processo de reconhecimento da cidadania italiana ‘jure sanguinis’, o deputado Fabio Porta está propondo, também, a redução daquele valor já estabelecido em lei e em processo de cobrança para 100 euros. O parlamentar fala em nome do Comitê para os Italianos no Mundo, que preside na Câmara dos Deputados.

Cobrar para reconhecer um direito que advém do nascimento sem destinar esse dinheiro à melhoria dos consulados é uma “medida inaceitável”, reafirma o deputado em comunicado à imprensa com a data de hoje (07.08.2014), exatamente dois meses após a entrada em vigor da taxa. O parlamentar afirma que seria “desejável” que o governo agisse nesse sentido sem a necessidade de aprovação do projeto de lei que apresentou na Câmara, subscrito também por outros colegas seus.

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Com relação ao valor, Porta – cujo partido votou favorávelmente ao texto imposto sob regime de ‘voto de confiança’ ao governo – explica que, posteriormente, na troca de idéias com colegas e, sobretudo, com representantes de associações da América do Sul, ficou convencido de que 100 euros seria um valor mais “justo e adequado” por duas razões: a primeira, pelo fato de o governo cobrar, na Itália, menos de 200 euros para estrangeiros que pedem a cidadania italiana; a segunda, pelo fato de os 300 euros, na conversão cambial da maioria dos países, representar uma soma significativa para uma família que reside no exterior.

A manifestação de Porta é feita num período em que o Parlamento italiano está de recesso, enquanto o governo, segundo ele, trabalha na preparação de medidas financeiras que farão parte da lei de estatibilidade, a ser votada em seguida. O governo precisa retomar o sentido original da proposta que nasceu no Senado, observa o parlamentar.

A nova posição de Fabio custou-lhe já algumas críticas. No jornal “l’Italiano”, um artigo um pouco sarcástico termina dizendo ao deputado que ele pode, se se concentrar um pouco, “fazer ainda melhor… Esperamos um teu próximo comunicado em que tua proposta passe de 100 a zero”. Veja o inteiro teor do comunicado de Porta, em língua italiana:

PORTA (PD): “ARRIVARE AL PIU’ PRESTO AD UNA SOLUZIONE PER IL CONTRIBUTO SULLA RICHIESTA DI RICONOSCIMENTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA”

Il Presidente del Comitato per gli italiani nel mondo della Camera rilancia il suo disegno di legge sulla finalizzazione al miglioramento dei servizi consolari del contributo, del quale si prevede la riduzione a 100 euro

La pausa d’agosto dei lavori parlamentari sarà invece per il Governo un periodo di lavoro in preparazione dei provvedimenti di finanza pubblica che avranno il loro epicentro nella legge di stabilità. Per questo, vorrei tornare sulla questione da me più volte affrontata, sia con atti parlamentari che in contatti con i rappresentanti di governo, del contributo dei 300 euro previsto per gli adulti che facciano domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana.

Ribadisco che senza un’esplicita finalizzazione dei proventi di tale contributo al miglioramento dei servizi consolari e, in particolare, al riassorbimento del pregresso delle pratiche di cittadinanza e alla velocizzazione del loro percorso amministrativo, la misura non è accettabile. Ho provato a rendere esplicito e vincolante tale nesso con diverse iniziative parlamentari – interventi, emendamenti, ordini del giorno – di cui mi sono fatto promotore negli ultimi mesi. In ultimo ho presentato un disegno di legge che ha raccolto decine di firme di colleghi parlamentari e che prevede la riassegnazione dei proventi dal Ministero del Tesoro a quello degli Esteri e da quest’ultimo ai consolati che hanno realizzato le percezioni. Lo scopo è quello di poter assumere personale in loco da adibire al miglioramento dei servizi consolari.

Intendiamoci, è auspicabile che il Governo intervenga anche autonomamente e prima dell’approvazione del disegno di legge, raccogliendo l’iniziale ispirazione della proposta di contributo fatta al Senato, che era stata concepita proprio come una risorsa da destinare ai servizi consolari. Ma poiché tornare sui propri passi, soprattutto di questi tempi, è una cosa molto faticosa, il disegno di legge sta lì a ricordare che la logica del provvedimento deve essere ancora pienamente esaudita.

A proposito del disegno di legge, ho ritenuto di introdurre una modifica non di poco conto rispetto all’emendamento introdotto al Senato dal collega Tonini. Gli approfondimenti e gli scambi di vedute avuti con colleghi e soprattutto con rappresentanti associativi dell’area dell’America meridionale, che meglio conosco, mi hanno indotto a intervenire infatti sulla misura del contributo, proponendone la riduzione da 300 a 100 euro. Un importo più equo ed adeguato, almeno per due ragioni.

La prima è fondata su una comparazione con la normativa che prevede la concessione della cittadinanza italiana a stranieri che ne facciano domanda, per la quale è richiesto un contributo inferiore, precisamente di 200 euro. La seconda riguarda il fatto che tale contributo è richiesto a persone che in larga misura vivono all’estero, dove opera un tasso di cambio che produce differenze di valore notevoli. In America meridionale, ad esempio, 300 euro al tasso corrente di cambio di molti Paesi rappresentano una quota ragguardevole del reddito di una famiglia. Riflettere, dunque, sulle situazioni reali è sempre opportuno e, quando si tratti di interessi e diritti che attengono alla persona, addirittura doveroso.

Mi auguro che alla ripresa dei lavori la questione possa ritornare all’attenzione delle forze parlamentari e del Governo e, insieme, giungere al più presto ad una soluzione positiva per quanto riguarda i servizi consolari e giusta per quanto riguarda il rapporto dei cittadini con la pubblica amministrazione.