Comites PR/SC sotto la censura del Console d’Italia a Curitiba

NULLA PUÒ ESSERE REGISTRATO O RIPRESO ED I DIBATTITI NON POSSONO TORNARE SU ARGOMENTI EVENTUALMENTE GIÀ DISCUSSI

I l Comites – ‘Comitato degli Italiani all’Estero’ di Curitiba, massimo organo della rappresentanza democratica della comunità italiana degli Stati di Paraná e Santa Catarina si trova sotto censura. Le sue riunioni non possono essere registrate o riprese, secondo un recente comunicato del console Raffaele Festa al presidente dell’entità, avvocato Walter Antonio Petruzziello.

“Come già notato in altre occasioni, non ci potranno essere registrazioni audio o riprese video”, ha scritto il console in un email inviato a Petruzziello, invitandolo ad un’assemblea del Comites convocata per il 10 luglio scorso ma poi cancellata. Le imposizioni del console sono state portate a conoscenza di tutti i consiglieri ed hanno finito per arrivare anche alla redazione della Rivista Insieme.

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Proibendo le registrazioni, il console impone anche la forma di documentare le assemblee, normalmente registrate in audio per la successiva preparazione del verbale: “solo il verbale su carta redatto dal segretario abilitato (non ad hoc)”, detta il console che nemmeno vuole che temi già discussi tornino ad essere dibattuti: “le proposte (non comizi) devono essere nuove e non ripetizioni di riunioni precedenti”.

“Esprimo il piacere di confermare la mia presenza, se rispettato il dettato e lo spirito della legge286/2003”, ha scritto Festa in risposta all’invito di Petruzziello, aggiungendo di essere “certo che eserciterai i tuoi doveri di moderatore”. Insieme è venuta a sapere delle condizioni imposte dal console solo dopo che il presidente Petruzziello ha cancellato la riunione, giustificando l’annullamento con la mancanza del quorum, basandosi sulle varie giustificazioni di assenza presentate da un buon numero di consiglieri.

Riproduzione dell’email inviato dal console Raffaele Festa all’avvocato Walter Petruzziello, presidente del Comites PR/SC.

L’argomento, secondo quanto ha scoperto la rivista, è stato portato, da parte di Petruzziello, a conoscenza dell’Intercomites (l’assemblea dei presidenti dei sette Comites che operano in Brasile) nella riunione di inizio agosto a Rio de Janeiro. Da lì l’argomento sarebbe giunto a conoscenza dell’Ambasciata e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ma, al momento in cui la rivista andava alle rotative, non vi erano nuove notizie sui fatti.

Proibire la registrazione o le fotografie nelle riunioni dei Comites da parte di Festa è cosa vecchia, ma solo verbalmente. Dirette alla presidenza dell’entità, esse avevano come scopo penalizzare, in particolare, l’editore della Rivista Insieme dopo che Festa si era mostrato insoddisfatto con l’articolo – elogiato pubblicamente tramite i social network – fatto sul sito della rivista relativo ad una riunione dell’Intercomites, realizzatasi nell’agosto del 2017 a Curitiba presso la Società Giuseppe Garibaldi. Il diplomatico aveva censurato il giornalista reo di non aver sottoposto l’articolo alla sua valutazione prima di essere pubblicato.

Nell’occasione, esortato ad indicare possibili errori nella pubblicazione affinché fosse corretto, preferì restare in silenzio ma, nella riunione seguente – secondo quanto trasmesso tramite Petruzziello – al giornalista era stato proibito documentare, come da abitudine, l’assemblea; avrebbe dovuto lasciare sul tavolo il suo materiale fotografico, cinematografico e persino il cellulare, se avesse voluto entrare.

Per non creare una ulteriore polemica, l’editore della rivista preferì non dare copertura alla riunione durante la quale, comunque, l’argomento era stato sollevato da uno dei consiglieri. La versione data ai consiglieri del Comites è stata che era proibito trasmettere in diretta l’assemblea, cosa che non era stata mai fatta da parte della rivista.

Anche durante le ultime elezioni parlamentari italiane la rivista non ha potuto documentare, come sempre aveva fatto, la chiusura del processo elettorale nel consolato, dietro la scusa di impedimenti legali; per poi lo stesso console posare in foto con altre persone che a loro volta avevano messo sui social network le foto fatte Insieme all’autorità diplomatica.

In una delle ultime riunioni del Comites di cui vi sono notizie, il console se ne è andato nel momento in cui fioccavano critiche al suo operato da parte di un consigliere. Fin dall’episodio di far pagare una tassa per l’iscrizione alla fila dell’evento “Passaporto Itinerante” a Jaraguá do Sul, Festa aveva suggerito al giornalista di “fare del giornalismo serio” e sistematicamente evita e elimina tutte le domande che gli vengono poste dalla rivista.

La censura imposta dal console al Comites si basa, come lui dice, sulla Legge 286/2003. Essa, comunque, all’art. 5, comma 5, prescrive che le “sessioni del Comitato siano pubbliche” e che “La pubblicita’ è assicurata anche mediante pubblicazione dei resoconti sull’albo consolare e comunicazione ai mezzi di informazione locali”. Il comma 6 dello stesso articolo dice che il responsabile dell’ufficio consolare, o un suo rappresentante delegato, partecipa alle sedute del Comites “senza diritto di voto” ma l’organo può, anche, invitare esperti esterni in relazione agli argomenti in esame.

Il presidente Petruzziello, al momento in ferie viaggiando in Italia e Europa secondo quanto ci informa, al suo ritorno convocherà l’assemblea del Comites e l’argomento verrà discusso.

  • Testo publicato sul numero 246 della Rivista Insieme, Traduzione di Claudio Piacentini