I cittadini italiani con diritto di voto residenti in Brasile hanno (come in tutto il mondo) il termine delle 16.00 del prossimo 15 settembre per far arrivare al consolato italiano della loro giurisdizione la busta di voto per il referendum costituzionale sulla diminuzione degli scranni nel Parlamento italiano. La restituzione della busta contenente la scheda ricevuta in casa può essere fatta di persona o via posta. In questo caso si deve considerare che il termine che conta è il ricevimento presso il consolato, non quello dell’invio.

L’invio del materiale per il voto, tramite raccomandata, è iniziato, da parte di alcuni consolati, il 24 agosto scorso. Ma è stato il 28 che l’ambasciata d’Italia in Brasile ha pubblicato un comunicato che informava che, tanto lei come i consolati italiani ad essa subordinati, avevano “completato le procedure per la spedizione, tramite le poste brasiliane, del materiale elettorale per il Referendum”. Nello stesso comunicato, l’ambasciata avvisava il termine ultimo di ricevimento del reinvio del voto: le ore 16.00 del 15 settembre. Per questo motivo avvisava gli elettori che, una volta ricevuta la busta elettorale, restituissero al più presto possibile “per evitare che arrivi nei consolati con i termini stabiliti dalla legge già scaduti”.

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Però né l’ambasciata e né i consolati, hanno informato il numero ufficiale degli elettori aventi diritto di esercizio del voto. Ma alcune informazioni ottenute da Insieme rendono conto che, in Brasile, circa 400.000 cittadini italiani regolarmente registrati all’Aire (il registro degli italiani residenti all’estero) avrebbero diritto di voto, su un totale di circa 4 milioni in tutto il mondo. Di questi quattro milioni, circa 1,2 milioni sarebbero nell’America del Sud, dove l’Argentina ne detiene il numero più alto: circa 650.000 elettori.

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La consultazione popolare è sulla legge approvata dal Parlamento italiano all’inizio di ottobre dello scorso anno che diminuisce il numero degli scranni parlamentari, tanto della Camera come del Senato. Secondo la legge, da 630 deputati, la Camera passerebbe a 400; e da 315 senatori il Senato passerebbe a 200. La riduzione incide anche sulla Circoscrizione Elettorale Estero che, da 12 deputati, passerebbe a otto e da sei senatori passerebbe a solo quattro.

Nell’ultima votazione – quarta e definitiva sull’argomento da parte dei due rami parlamentari italiani – l’articolo è stato approvato da una maggioranza schiacciante: 553 voti favorevoli, solo 14 contrari e due astenuti. Ma anche così, per la legge italiana, se un certo numero di parlamentari chiede che la materia venga sottoposta a referendum popolare, ciò deve avvenire. Previsto per marzo, a causa della pandemia era stato rimandato a settembre. ☑