Anche il Tribunale di Roma mette in discussione la costituzionalità della legge sulla cittadinanza italiana

Il Tribunale Ordinario di Roma ha trasmesso alla Corte Costituzionale una questione di legittimità costituzionale relativa alla Legge sulla Cittadinanza Italiana (n. 91/1992). Il procedimento, che riguarda richiedenti italo-brasiliani, è stato registrato con il numero 26648/2024 in data 26 giugno 2024. La notizia è stata confermata ieri alla redazione di Insieme e verificata da due ulteriori fonti indipendenti.

Secondo quanto appreso, la causa era nelle mani del giudice Francesco Frettoni, ma i ricorrenti non conoscevano nemmeno il nome dell’avvocato italiano a capo del processo, essendo rappresentati da un legale con sede in Brasile. Come previsto in questi casi, l’invio alla Corte Costituzionale comporta la sospensione automatica del procedimento, in attesa della pronuncia dell’organo supremo della giustizia costituzionale.

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Con questa iniziativa, il Tribunale di Roma si unisce a quelli di Bologna, Milano e Firenze, diventando il quarto tribunale ordinario italiano a sollevare dubbi di costituzionalità sulla normativa che disciplina l’accesso alla cittadinanza per discendenza (iure sanguinis). In tutti i casi finora noti, i ricorrenti sono cittadini di origine italiana residenti in Brasile.

Secondo voci ancora non confermate ufficialmente, anche il Tribunale di Lecce potrebbe adottare la stessa linea nei prossimi mesi. “Rischiamo che diversi tribunali italiani sospendano i procedimenti in attesa di una decisione della Corte,” ha dichiarato un avvocato italiano esperto in cittadinanza.

L’attesa per Bologna: udienza fissata per giugno – Il primo caso in assoluto a mettere in discussione la legge del 1992 è stato quello del Tribunale di Bologna. Su questo caso la Corte Costituzionale ha già fissato un’udienza per il 24 giugno 2025, alle ore 9:30, ora italiana. In quell’occasione, oltre ai promotori iniziali della causa, parteciperanno avvocati di spicco come Antonio Cattaneo, Franco Antonazzo e Marco Mellone, nonché legali rappresentanti di associazioni come AUCI (Avvocati Uniti per la Cittadinanza Italiana) e AGIS (Associazione Giuristi Iure Sanguinis) – tra cui figurano i professori Diego Corapi, Patrizio Ivo D’Andrea e Massimo Luciani, quest’ultimo attualmente membro della stessa Corte Costituzionale.

In un’intervista recente, l’avvocato Antonio Cattaneo ha dichiarato: “Non sappiamo ancora se la Corte manterrà la data fissata per Bologna, se tratterà tutti i casi insieme, o se programmerà nuove udienze per ciascuno. La situazione è molto fluida. Dobbiamo avere pazienza, come accadde nella vicenda della Grande Naturalizzazione Brasiliana.”

Con il moltiplicarsi delle impugnazioni in tutta Italia, il dibattito sulla cittadinanza italiana per discendenza entra in una nuova fase, questa volta sotto il riflettore della Corte Costituzionale.

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