Na "Pasquetta", a tradição italiana manda passar o dia junto à natureza. (Foto Coldiretti 2018)

Oggi è un giorno festivo in 120 Paesi del mondo, Italia inclusa, dove si celebra la tradizionale “Pasquetta” che invita a fare pic-nic nei prati e nei parchi, salutando i primi raggi del sole di primavera. Ma qualcosa è successa con gli umani…


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Per l’ennesima volta viviamo l’evidenza che a noi esseri umani la storia non insegna nulla. Chi lo avrebbe mai detto che il 2020 sarebbe iniziato, per l’umanità, con la catastrofica epidemia che stiamo vivendo.

In quanti abbiamo detto che ci saremmo aspettati di tutto dalla vita ma, questo, questo no. Ma se si va a vedere, quante altre volte nel passato eventi simili sono accaduti? Diciamo la verità, non poche.

Un evento che ha stravolto e sta stravolgendo le nostre abitudini più elementari, più caratteristiche dell’essenza di esseri umani, la socialità.
Abbiamo festeggiato il giorno di Pasqua in solitudine o semisolitudine, le famiglie e gli amici separati gli uni dagli altri.

Mai avremmo immaginato ciò.

Ed ora anche i riti pagani di Pasquetta (il lunedì successivo al giorno di Pasqua), 25 aprile e 1º maggio, tradizionali date dedicate a fare “merendini sui prati”, ossia scampagnate fuori città in mezzo alla natura, non si celebreranno.

Pagani perché sono gli eventi che, tradizionalmente, esorcizzano definitivamente l’inverno oramai alle spalle e dichiarano l’inizio del discesone che porta direttamente alla fine dell’anno scolastico e all’estate.

Ma oggi i boschi, gli alberi più “anziani”, i sentieri…persino gli animali selvatici si chiederanno “ma dove sono finiti gli umani?”.

Dalle finestre italiane di questa mattina 13 aprile 2020 non si sente il vociare gioioso di un esercito colorato di ragazzi che di buon ora si avviano, a piedi, zainetti in spalla e pallone sotto braccio, verso i prati ed i boschi dove andare a trascorrere una spensierata giornata fatta di pic-nic, grigliate, partite a calcio o pallavolo, grida, incontri e chiacchiere.

Giornate in cui la regola è ridere, sudare, sporcarsi “con la natura” e tornare a sera a casa con il viso arso dai primi veri e forti raggi solari di primavera inoltrata ma felici (e già assaporando le altre due date che seguiranno, il 25 aprile e il 1º maggio).

In questo caso invasori sì rumorosi ma comunque rispettosi della natura, rispettosi dei luoghi che li accolgono e che permettono loro di trascorrere una sana e gioiosa giornata.

Ecco, oggi qualcuno dovrebbe andare in questi luoghi e dire ai boschi, agli alberi, ai sentieri, agli animali che li popolano di non preoccuparsi, che noi esseri umani abbiamo avuto un incidente, che siamo in convalescenza, recuperando le forze per poi, il prossimo anno, tornare a trovarli, salutarli e condividere di nuovo con loro e con il rispetto di sempre, altri gioiosi “merendini sui prati”.
#andràtuttobene, #ForzaItaliaSempre