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u BELÉM-PA – Il Forum Landi che é composto da studiosi di vari paesi, ha organizzato a Belém, dove l’architetto italiano ha lavorato e vissuto,  il Progetto Landi : Città Viva, che fa parte della Programmazione Culturale dello Stato del Pará per l’anno 2006, in questo contesto é stato creato il “Circuito Landi”;  un percorso attraverso la storia e l’opera del Maestro italiano.

Il Circuito sta per terminare la sua prima fase, che prevedeva 32 giorni di durata e moltissimi eventi (la durata potrebbe essere prolungata di altri 15 giorni).

Del Forum Landi, a Belém, fanno parte l’architetto Flavio Nassar e l’architetta Elna Trindade, professori dell’ Universitáà Federale del Pará; sono dei veri specialisti ed hanno partecipato, anche in Europa, a vari seminari dedicati all’opera del Landi.  L’evento da loro seguito in prima persona si sta rivelando un grande successo, secondo quanto ci racconta Flavio Nassar in questa intervista, circa 15.000 persone hanno già visitato il Circuito.

 

Architetto Flavio Nassar, lei insieme a colleghi della UFPA – Università Federale del Pará, e altri  appartenenti ad Università d’oltre oceano, varie istituzioni e organi, da tempo sta attuando nella “Riscoperta” di una Belém architettonica non “Frequentata come dovrebbe” fino a poco tempo fa dalle elites accademiche. Sembra che ora non sia più così. Cosa puó raccontarci sul patrimonio architettonico, artistico, storico…paesaggistico di Belém.

Belém possiede un patrimonio architettonico e urbanstico unico nel contesto brasiliano molto in funzione dell’architetto italiano Antonio Giuseppe Landi  che appartenente all’Accademia Clementina di Bologna, ha introdotto a Belém un tipo di architettura che non era usuale per gli architetti religiosi che fino a quel momento operavano nel Brasile coloniale. Pertanto senza dubbio questa peculiaritá rende il patrimonio architettonico di Belém, città unica anche nel suo contesto paesaggistico amazzonico, di importanza differenziata  nel panorama architettonico brasiliano.

 

Vorrei che  ci raccontasse un poco del Circuito Landi, come è nato come sta sviluppandosi?

Il Circuito Landi è un programma di educazione patrimoniale indirizzato a due pubblici; quello degli studenti della scuola media e a quello degli adulti, cittadini e turisti.

Nel primo caso si propone l’obbiettivo di sviluppare negli studenti la coscienza dell’importanza di preservare la propria città e questo é possibile solo partendo dalla conoscenza del passato. Il circuito funziona nel modo seguente: sono state selezionate 70 scuole medie, ognuna delle quali ha scelto un gruppo di 45 alunni che hanno partecipato del Circuito Landi. Accompagnati dai loro professori e guide locali specializzate, visitano il luogo della mostra, nel centro storico di Belém; assistono inizialmente ad un video e poi in seguito si recano nelle strade della Città Vecchia e percorrono un percorso visitando gli edifici relazionati a Landi. In seguito ritornano alla propria scuola e funzionano come agenti moltiplicatori, infatti le scuole ricevono un dvd contenente un video da essere mostrato in aula insieme ad un congiunto di testi, manuali, guide, nel quale sono contemplate informazioni relative agli edifici mostrati.

Nel secondo caso si tratta di un circuito piú aperto e direzionato ad un pubblico più differenziato e che funziona tutte le domeniche a partire dalle ore 9. Si tratta di visite in gruppo con l’ausilio di guide specializzate che percorrono le vie del centro storico visitando gli edifici salienti che lo compongono.

 

Quanti studiosi sia di qui che di fuori stanno interessendosi all’argomento ?

Sono vari, fanno parte di questo studiosi locali e di altri luoghi. Durante questo mese di funzionamento del Progetto Landi: Città Viva, che fa parte della Programmazione Culturale dello Stato del Pará del 2006, abbiamo ricevuto vari studenti, in particolare italiani della Regione Toscana che stanno facendo una ricerca su come l’architettura di Landi si inserisce nel contesto urbanistico della cittá. Inoltre esiste ua collaborazione con l’Università di Firenze e durante l’apertura dei lavori è stato qui il prof. Massimo Gennari, di questa Università, che ha presentato un lavoro molto interessante, direzionato ai primi insediamenti urbani che nacquero intorno ai conventi degli ordini religiosi, di come in seguito Landi sviluppò una nuova interpretazione delle relazioni spaziali all’interno del centro storico di Belém.

Lo scorso hanno abbiamo ricevuto altri studenti di Firenze che hanno svolto altre ricerche, ancora oggi abbiamo qui una architetta, Elisa Innocenti, della stessa Università, che stá sviluppando una ricerca sulla tecnologia costruttiva locale del secolo 18 comparata con la tecnologia costruttiva europea della stessa epoca e le adattazioni che queste tecnologie assumono nel Brasile. Abbiamo ricevuto anche la visita della professoressa portoghese dell’Istituto di Ricerche Tropicali, Angela Domingues, che ci ha parlato di Alexandre Rodrigues Ferreira che ha coordinato una delle spedizioni scientifiche che sono approdate qui dal Portogallo nel secolo 18 per la delimitazione dei confini e della quale Landi fece parte. Pertanto credo che esista un crescente interesse per il tema Landi, proprio per via della sua singolare importanza nella Storia dell’Arte Brasiliana.

 

Perché  crede importante per la cittá il riincontro con il proprio passato ?

Il popolo che non conosce la propria storia e che non si identifica con essa, non la preserva… per lo meno conoscerla come si presenta nei canoni civilizzatori attuali, canoni occidentali, …che sono in crisi, in cambiamento… è fondamentale questa referenza con il passato, con le informazioni di ciò che ci ha anteceduto, perché l’individuo oggi riesca a vincolarsi, relazionarsi, percepirsi all’interno di questo processo. Allora credo molto importante che una cittá, che un popolo, abbia informazioni e conosca il proprio passato perche si possa interessare a questo, possa preservarlo, possa sentirsene orgoglioso.

 

Quali sono state le maggiori dificoltà incontrate nella realizzazione del progetto?

Sono state principalmente di trovare il patrocinio. Per questo credo importante evidenziare l’importanza dell’impresa Companhia Vale do Rio Doce, che ha accettato la nostra proposta… a partire da questo momento, le cose sono diventate meno difficili.

Un altro fatto importante é che noi abbiamo ottenuto l’approvazione del Ministero della Cultura, attraverso della Legge d’Incentivo alla Cultura abbiamo ottenuto l’appoggio ufficiale del Governo Federale, a partire da questo momento le difficoltà sono passate ad essere di ordine operazionale, il sogno iniziava a concretizzarsi.

 

Quali sono gli organi che piú hanno aiutato nella realizzazione di questo evento e quali le persone?

Credo che innanzitutto la UFPA – Università Federale del Pará, che ha appoggiato l’iniziativa e ci ha incentivati ad andare avanti, anche nel momento in cui non eravamo strutturalmente ben definiti, nel senso che il Forum Landi è un organismo nuovo dell’Università, cosí se non avessimo ricevuto l’appoggio del Rettore Alex Fiuza de Mello avremmo avuto molte difficoltá ad andare avanti ed avere successo.

Poi direi l’appoggio che abbiamo ricevuto dal Ministero della Cultura, principalmente attraverso il paraense Marcio Meira, Segretario di Articolazione Istituzionale, che ci ha aiutati, ci ha appoggiati, perché la tramitazione e l’approvazione non consumassero tempi troppo lunghi.

In seguito la Companhia Vale do Rio Doce che a fornito il patrocinio, senza il quale le cose sarebbero solo rimaste sulla carta, infatti anche se approvato il progetto senza questo appoggio non avrebbe potuto essere realizzato. Pertanto cito la Gerente Regionale di Comunicazione d’impresa,la Dott.ssa Barbara Moreno.

Inoltre il Municipio di Belém che ha capito quanto questo progetto fosse importante per la cittá di Belém e ci ha appoggiato con entusiasmo attraverso il Segretario di Pianificazione, dr. Edlson Pereira.

 

Quanto della Belém “Dimenticata”  crede che possa essere riscattata a breve e come ?

Molto della Belém dimenticata può essere riscattato anche se molta della sua memoria è andato perduto non solo per la distruzione di documenti cartacei come di documenti architettonici ossia palazzi, monumenti. Tuttavia credo che è possibile riscattare ancora molte cose nella Città Vecchia dove noi abbiamo iniziato questo lavoro, che è un luogo strategico che riunisce le migliori facilitá per iniziare un processo di rivitalizzazione del centro storico di Belém. Questo è composto principalmente da due quartieri, della Citta Vecchia e di Campinas (o Commercio), quest’ultimo ingloba un numero di variabili differenti e ben complesse. Io credo che il processo di rivitalizzazione del centro storico di Belém dovrebbe iniziare dalla Città Vecchia per il fatto che che questo quartiere ancora ospita una grande percentuale di area abitata e questi abitanti possono sospingere il processo di rivitalizzazione.

Vorrebbe vedere, ancora in vita, succedere nella città e perché?

Mi piacerebbe di vedere le opere di Landi restaurate, i quartieri della Città Vecchia e Campinas restaurati, la riformulazione del sistema di trasporto pubblico… in modo da non continuare predatore e distruttore come è adesso. Io credo che questo sarebbe un sogno possibile.

 

La lodevole iniziativa potrebbe e dovrebbe incontrare ulteriori amici per consolidarsi, alla fine chi ci guadagnerebbe con ciò?

Sicuramente. Maggiore il numero delle persone, degli orgasnismi di appoggio meglio è… noi abbiamo avuto l’appoggio della cittá di Bologna, attraverso della Consulta dell’Emigrazione della Regione Emilia Romagna, sarebbe importante poter approfondire la cooperazione con l’Università di Bologna nello stesso modo di come già avviene con quella di Firenze, infatti Bologna è simbolicamente importante essendo stata la terra nativa di Antonio Giuseppe Landi.

Ci piacerebbe poter organizzare corsi di specializzazione con professori tanto della Università di Firenze che di quella di Bologna e Università portoghesi, per unire la traiettoria di Landi che é anche passata per il Portogallo. Siamo aperti perché altre organizzazioni, aziende, possano partecipare perché il progetto è molto grande.

Chi ci guadagnerebbe? Io credo che ci guadagnerebbe Belém, la popolazione dello Stato, la cultura brasiliana, ci guadagnerebbe l’amicizia tra i popoli in questo momento di globalizzazione, come quella che esiste con l’Italia.

Questo lavoro è anche simbolico e rafforza i legami di amicizia tra i popoli.

Pertanto guadagnerebbe Belém, guadagneremmo tutti se questo processo potesse approfondirsi sempre piú.