Prevista per il 20 ottobre a Roma e Milano la Missione sarà ricevuta dal governo italiano
u SAN PAOLO-SP – Nell’intervista con l’ASIB – Associazione Stampa Italiana in Brasile e l’agenzia Ansa, l’ambasciatore d’Italia in Brasile, Michele Valensise, e il presidente della Fiesp – Federação das Indústrias de São Paulo, Paulo Skaf, hanno delineato le intenzioni e i propositi dell’imprendimento.
Per primo ha preso la parola l’ambasciatore -che ha detto: “Questa è una missione concreta di uomini di affari, apprezzo molto la forma come lavora il presidente della FIESP Paulo Skaf favorendo i contatti tra le imprese che hanno potenzialità ed interessi comuni, non è una missione teorica ma bensì molto pratica che è già stata collaudata nel mese di marzo, con la venuta in Brasile della Confindustria capeggiata dal presidente Luca di Montezemolo, quando siamo stati ricevuti qui con tanta attenzione e professionalità , sono sicuro che grazie alla straordinaria collaborazione del pres. Skaf e del presidente della “Federação das Indústrias de Minas Gerais”, Robson Braga de Andrade, ripetiremo un grande esito a Roma il 23 e 24 e a Milano il 25 ottobre.
Sono fiducioso che stiamo lavorando in un settore molto concreto nell’interesse degli imprenditori dei due paesi e i risultati già si vedono dalle relazioni tra le nostre imprese e quelle brasiliane che sono molto positive e promettenti”.
n Pres. Skaf chi parteciperà, Minas, Rio Grande del Sud, altre associazioni industriali?
In questa missione parteciperanno la FIEMG e la FIESP. Logicamente quando parliamo di FIESP ci sono molte imprese che stiamo accompagnando e che hanno affari in molti Stati della Federazione, ed alcune anche in altri paesi vicini, quindi è una missione brasiliana che sta sendo organizzata da queste due entità.
n Come relaziona il fatto che nelle relazioni bilaterali tra Italia e Brasile abbiamo oggi un senatore che presiede anche la Camera Italiana di Commercio?
È un fatto molto positivo, il sen. Edoardo Pollastri è stato qui con noi alcuni giorni fà ed è una persona realmente straordinaria, con una posizione elevata stando al Senato italiano e allo stesso tempo presiedendo tutte le Camare di Commercio che l’Italia ha ubicate nel mondo. Questa è una integrazione di cariche politiche ed impresariali molto interessante.
n Quali sono i principali settori che interessano a questa missione?
Ora prende al parola il direttore per il Commercio con l’Estero e delle realzioni internazionali della FIESP Carlos Cavalcanti: “Ne abbiamo diverse, della costruzione civile, fornitori, della ceramica, marmo, granito, del tessile, della meccanica, le piccole e medie che andranno in Italia, altre relazionate agli scambi commerciali, alla promozione ed agli investimenti. È per questo che la FIESP sta cercando di eleggere l’Italia come primo paese per la realizzazione di questa grande missione commerciale, per far ciò che le nostre imprese entrino in contatto con quella fantaastica cultura esportatrice delle piccole e medie italiane che vendono un terzo del totale esportato dall’Italia. La cultura italiana, con i cluster, i distretti industriali, le cooperative, i consorzi all’esportazione, dell’imprenditore italiano che gira per il mondo in cerca di nuovi mercati, vogliamo che tutto ciò sia trasmesso all’imprenditore brasiliano affinché impari a fare commercio internazionale, perché l’esport è molto concentrato nelle grando imprese, ma le piccole e medie italiane hanno una grande esperienza che possono trasmettere al settore brasiliano.
n Questo è un momento adeguato per organizzare questa missione? e ci sarà un ritorno positivo a medio-lungo termine?Quali saranno i settori priorizzati?
Noi non stiamo inventando il commercio bilaterale Brasile-Italia, noi stiamo contribuendo affinchè questo commercio si espanda, questo è appena un momento di vari altri e la Confinduatria sta già organizzando azioni per il prossimo anno, dentro il memorandum Confindustria-FIESP, la nostra alleanza è di lungo termine, la nostra unica certezza è che il commercio bilaterale è inferiore a ciò che ci piacerebbe fosse e dobbiamo lavorare per ampliarlo.
La FIESP si costituisce in 130 sindacati ed associazioni che rappresentano circa 90 settori industriali, non compete alla FIESP dire quali settori saranno priorizzati, individueremo quelli in cui ci saranno maggiori possibilità di scambi.
nQuanti imprenditori parteciperanno a questa missione?
Crediamo che più di cento dovranno esere con noi in Italia.
n Ci sará la possibilità di trasferenza di tecnologia dall’Italia verso il Brasile?
Questo è uno dei comparti principali, la trasferenza di tecnologia, perché il Brasile si utilizza molto della tecnologia italiana.
n Quali sono i requisiti per partecipare a questa missione?
L’imprenditire brasiliano ha un grande interesse ad esportare e questo è un primo elemento basico per poter partecipare a questa missione. Il secondo elemento è che l’imprenditore brasiliano ha un grande interesse ad importare capitale e tecnologia. Il terzo elemento fondamentale di questa missione è quello di attrarre investimenti per la costruzione di joint-ventires, il Brasile può effetivamente essere una piattaforma per gli investimenti italiani, come l’Italia può essere una piattaforma per gli investimenti brasiliani. Quarto elemento fondamentale è quello del Brasile costituirsi come fonte di outsourcing per le ditte italiane che vogliono venire in Brasile in cui le imprese brailiane potranno dare accesso ai mercati del Mercosud e dell’America Latina, producendo qui con marchio italiano per poi distribuire in questa regione e nel resto del mondo.
Più in avanti dovremo pensare all’accordo di libero scambio tra Mercosud e Unione Europea. Il Brasile ha un posizionamento molto favorevole alla conclusione di questo accordo.
n Nella recente Fiera, la Cosmoprof/Cosmetica, le vetrine del settore internazionale erano quasi vuote. Nonostante la buona volontà di questo tipo di missioni, non le sembra che poi il tutto si perde nelle maglie della burocrazia?
Noi come entità di classe, di rappresentanza solo possiamo lamentare quanto è successo. La FIESP ha fatto un programma molto dettagliato e chiaro con delle proposte che è stato consegnato a tutti i candidati alla presidenza della repubblica, lo abbiamo presentato assieme alla CNI-Confederazione Nazionale dell’Industria, nella parte riguardante il Commercio estero, una di quelle che riteniamo fondamentali è la separazione della Dogana dal Ministero del Tesoro (Receita Federal), intendiamo che la dogana deve uscire dall’ambito di questo ministero e passare al Ministero dello Sviluppo Industria e Commercio Estero, affinché si capisca che la dogana deve contribuire favorendo il commercio con l’estero e non intralciarlo. Il funzionario pubblico brasiliano deve essere istruito affinché capisca che la burocrazia non può contrapporsi allo sviluppo del paese, non si tratta che non ci sia la dogana, ma che non ci siano illegalità.
n Cosa si aspetta dal governo brasiliano e da quello italiano?
Da quello brasiliano, stamo chiedendo delle misure che favoriscano il commercio estero iniziando con la riduzione dei tassi per favorire gli investimenti e una politica cambiale che favorisca l’esportazione.
Da quello italiano ci auguriamo che ci riceva cordialmente – ha concluso Cavalcanti – con la presenza del 1° ministro Romano Prodi e dei componenti del governo interessati al settore.