PATROCINANDO SUA LEITURA

u Antonio Laspro, consigliere CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero), ha diramato una nota relativamente alla questione dell’assegno sociale per gli italiani all’estero.


Reclamato da oltre 20 anni, il diritto della tutela sociale,  attraverso l’assegno, rappresenta in ultima analisi, afferma Laspro “un obbligo dello Stato”.

 

 E come conseguenza un “diritto del cittadino”. Obbligo davanti al quale, secondo Laspro, lo Stato italiano usa la tattica del lasciar correre. “Come membro del CGIE del Brasile, ho partecipato per oltre 2 anni a Roma alla 2ª Commissione Sicurezza e Tutela Sociale, dove sempre si è discusso appunto l’assegno sociale, che sarebbe servito a mitigare le difficoltà affrontate da molti nostri connazionali per avere una pur minima vita dignitosa, principalmente nell’America meridionale, dove i Paesi di residenza fanno parte del 3º Mondo.

 

Ebbene, il risultato di queste discussioni, è stato trasmesso al governo, che fino ad oggi non si è mai pronunciato. Sembra quase una presa in giro, ma nella prima settimana di luglio, sempre a Roma, si discuterà per decidere nuovamente e definitivamente la novella dell’assegno sociale. Considerando però che le discussioni fanno sempre parte dei cronogramma governativi, a Guaiaquil (Equatore), il prossimo mese di ottobre, sarà discussa di nuovo la questione dalla Commissione Continentale dell’America Latina. Pare che questa volta si ridiscuterà l’ardua questione dell’assegno sociale, limitato però appena agli italiani residenti all’estero nati in Itália, questo evidentemente nell’intuito di non …salassare l’erario nazionale.


Come responsabile di un Patronato: l’Enasco, come anche come consigliere del Comitês di S.Paolo e membro del CGIE, continua Laspro, in attesa di veder risolto il problema dell’assegno, avevo fatto un elenco delle persone alle quali questo beneficio doveva essere esteso. Oggi questo elenco, si è già ridotto del 30%, questo dovuto alla morte dei candidati. Continuando a rimandare, gli elenchi dei bisognosi arriveranno allo zero, e così potremo divulgare la notizia che in América Latina, nessuno ha bisogno di questo assegno. Tutti saranno finanziariamentre abbienti. Ed è próprio a questo che tende il Governo, sapendo che il processo emigratorio da oltre 40 anni, in Italia si è esaurito, permettere alla pialla del tempo livellare l’asse emigratoria eliminando le impurezze che disturbano la tranquillità nazionale