u TRENTO – Domani 25 agosto, alla presenza di una delegazione dell’Ambasciata del Brasile in Italia, verrà celebrato al Museo G. Caproni il centenario del primo volo a motore in Europa, compiuto nel 1906 a Parigi dal pioniere Alberto Santos Dumont. Un grande modello in scala del 14 bis, velivolo con il quale il pilota brasiliano realizzò l’impresa, sarà donato al Museo dell’aeronautica G. Caproni, arricchendo la collezione permanente.

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La manifestazione sarà occasione per ripercorrere la storia dei rapporti aeronautici italo-brasiliani, sui quali interverranno la Contessa Maria Fede Caproni e del Professor Ferruccio Bolognani del Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni.


Rapporti che hanno significato anche strategico, politico, economico. Il Brasile è il terzo fabbricante mondiale di aerei per voli regionali e di addestramento. La EMBRAER,  impresa aeronautica brasilianavende aerei a reazione e turboelica a paesi del Primo Mondo come USA, Francia, Italia, Svizzera, Portogallo, Spagna, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Regno Unito, Cina e Svezia. La EMBRAER è il quarto fabbricante mondiale di aerei commerciali, ed è storica la collaborazione con Aermacchi e con Alenia Aeronautica e con altre società di Finmeccanicanon si è mai arrestata” faceva notare pochi mesi fa il settimanale italiano in Brasile “Insieme”. “Il Brasile ha sempre rappresentato per le imprese italiane – attive prevalentemente nell’aerospazio, nella difesa e nella sicurezza – un mercato di tradizionale presenza che risale agli anni 70, quando la Forza Aerea Brasiliana scelse il velivolo da addestramento a reazione Aeromacchi MB-326, per equipaggiare sia le scuole che i centri operativi, e fu creata l’Embraer per la produzione dell’addestratore italiano“. Nel 1992, il Governo italiano ha concesso all’Embraer una linea di credito di 60 milioni di dollari per la continuazione del programma di fabbricazione del caccia tattico AMX, in cooperazione con Alenia e Aermacchi. Un primo prestito di 30 milioni di dollari, era stato erogato nel 1990.

Oggi Embraer vede tra i suoi azionisti , all’8,6%, il GrupPo Bozano che fa capo al multimiliardario italo-brasiliano Julio Bozano.

 

L’attività di Alberto Santos Dumont rappresenta solo il primo esempio dei molteplici legami esistenti fra l’aviazione italiana e il Brasile. Nella prima metà del Novecento, altre imprese dell’ala italiana hanno infatti come punto d’approdo questo paese e, più in generale, l’America Latina.


La Contessa Maria Fede Caproni ci ricostruisce questi legami storici. “Nel 1919 Antonio Locatelli su velivolo S.V.A. vola il 22 luglio da Buenos Aires a Mendoza, il 30 raggiunge Valparaiso dopo aver sorvolato le Ande, il 5 agosto vola senza scalo da Valparaiso a Buonos Aires: la prima trasvolata del continente sudamericano dal Pacifico all’Atlantico con sorvolo delle Ande. Nel febbraio 1927 Francesco de Pinedo e Carlo Del Prete, su idrovolante S. 55 “Santa Maria” compiono la trasvolata dell’Atlantico meridionale, toccando Rio de Janeiro, Buenos Aires ed altre città del continente sud americano, prima di rientrare in Italia passano dagli Stati Uniti ed effettuano la trasvolata del Nord Atlantico. Il 3 luglio 1928 Arturo Ferrarin su velivolo S. 64 vola da Guidonia (Roma) a Touros (Brasile) stabilendo il nuovo primato mondiale di distanza con Km 7.188.

 

Il 17 dicembre 1930 parte da Orbetello la crociera avente per meta Rio de Janeiro al comando del generale Italo Balbo con vice comandante il Generale Giuseppe Valle. L’impresa, mai tentata da nessuna altra nazione, viene portata a termine da 11 dei 14 idrovolanti partiti. Dei tre mancanti, due andarono perduti nel decollo notturno per la tappa atlantica, causando la morte di due piloti e tre specialisti. L’altro idrovolante costretto ad ammarare in pieno oceano andò perduto durante il lungo rimorchio da parte di una nave. Le dolorose perdite non menomarono il valore e il significato della storica impresa che si intende rievocare nella giornata del 25 agosto 2007, assieme alle altre più significative, con la partecipazione di alcuni superstiti. Nel gennaio del 1934 Francis Lombardi e Franco Mazzotti a bordo di un S. 73 compirono una trasvolata atlantica da Roma a Fortaleza (Brasile).

 

 Nel 1937 Mario Stoppani e Comani a bordo di un idroCant-Z506, partiti da Trieste ammararono a Carvellas (Brasile) conquistando il primato mondiale di distanza per idrovolanti. Nello stesso anno l’Aeronautica Militare Italiana invia una pattuglia di 11 velivoli C.R. 32 che effettuò, sollevando il più vivo entusiasmo, esibizioni acrobatiche in formazione, in varie capitali del sud america. Il 24 gennaio 1938 tre velivoli S. 79 con l’insegna dei “SORCI VERDI” partiti da Guidonia al comando del Colonnello Biseo, dopo una tappa a Dakar, il giorno successivo, raggiungono Rio de Janeiro. L’impresa costituisce la premessa di altre numerose trasvolate atlantiche in vista dell’organizzazione di servizi regolari dall’Italia all’America Latina. Nel quadro di quei voli e con gli stessi intendimenti si devono ricordare la trasvolata dall’Italia all’Argentina effettuata da Kliger – Tonini con Cant Z 506 e nel successivo 1939 numerose altre trasvolate atlantiche compiute con gli S. 83 della compagnia L.A.T.I. in vista dell’inizio dei servizi regolari da Roma a Rio de Janeiro e Buenos Aires, inaugurata nel dicembre del 1939“.

 
La ripresa dei servizi regolari di linea dall’Italia al Sud America e viceversa, conclude la Contessa Caproni  “è storia recente ad opera della compagnia di bandiera Alitalia. Meritevole di particolare menzione il volo compiuto da Leonardo Bonzi e Maner Lualdi i quali, animati da spirito filantropico e straordinario ardimento, effettuarono il 18 gennaio 1949 il collegamento comportante la trasvolata dell’Atlantico meridionale da Milano all’America Latina a bordo di un velivolo mono motore da turismo “Grifo Ambrosiani S 1001” “Angelo dei Binbi”“.