u BELÉM – PA – Renato Garavaglia  è stato  intervistato dal giornalista Paolo Carlucci

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Lei é il Direttore del Museo Teatrale della Scala di Milano e sta visitando Belém, che cosa l’ha portata qui?

 

É la terza volta che vengo a Belém, la prima volta sono venuto nel 2001 perché era l’anno Verdiano e quindi il Municipio di Belém mi ha invitato per tenere delle conferenze su Verdi, l’anno scorso sono venuto su invito del Teatro da Paz di Belém per far parte di una giuria in un  concorso di canto “Abud Sayão” e quest’anno la Segreteria della Cultura dello Stato del Pará mi ha invitato a partecipare ad un seminario dove erano presenti tutti i Direttori dei Teatri Monumentali del Brasile ed io sono venuto a parlare del Teatro della Scala e della situazione dell’opera lirica in Europa.

 

Dopo questo viaggio Lei prevede di tornare nuovamente qui  a Belém e ci saranno ulteriori sviluppi tra il Museo della Scala di Milano e lo Stato del Pará?

 

In questi giorni ho avuto degli incontri molto interessanti con il Segretario della Cultura del Governo dello Stato del Pará e anche con la Direttrice del Teatro da Paz, con loro si é stabilita un intesa di collaborazione futura tra i due Teatri, il primo appuntamento di questa collaborazione dovrebbe essere nel 2009  in occasione del Forum No Global Mondiale che si terrá a Belém, in questa occasione si dovrebbe allestire una mostra di costumi teatrali della Scala. Inoltre vorremmo realizzare un rapporto di scambio e collaborazione tecnica per portare a Milano dei tecnici del Teatro da Paz, per esempio una sarta, un tecnico delle luci, la fotografa del Teatro, per vedere come si lavora alla Scala ed in seguito eventualmente allestire dei corsi a Belém fatti dai nostri tecnici.

 

Lei é giá stato qui tre volte nel corso degli ultimi sei anni allora volevo chiederle che idea sié fatto di questa realtá amazzonica.

 

Belém mi piace ogni volta di piú, la prima volta naturalmente mi ha fatto un grande effetto, sin dall’arrivo con l’aereo che sorvolava la foresta e quest’immenso fiume e comunque in questi sei anni la cittá é molto cambiata nel senso che sono stati fatti dei recuperi urbanistici, architettonici e monumentali molto importanti,  molto belli , tra questi cito il restauro del Teatro da Paz che nel 2001 era chiuso per riforme, il risultato dei lavori é stato eccellente tutto é stato restaurato con grande cura e competenza nel rispetto della sua originalitá. Ho trovato splendidi i lavori di recupero a nuovo uso dei vecchi Hangar portuali che sono lungo il fiume, trasformati in un bello e piacevolissimo centro di lazer, A Estacão das Docas, con bar, ristoranti, negozi, porti turistici, passeggiate,  musica dal vivo etc. 

Ho inoltre avuto modo di visitare il nuovo centro dei congressi, l’HANGAR inaugurato nei mesi scorsi che é una costruzione bellissima veramente avveneristica, una struttura che anche l’Italia potrebbe invidiare.

 

Cosa augurebbe per il futuro a Belém?

 

Mi auguro che Belém possa incrementare il suo flusso turistico perché il posto merita un flusso notevole, certo questo puó avvenire solo se si creano nuovi voli aerei sia interni ma soprattutto esterni con voli diretti dall’Europa, con viaggi che risultino piú facili di quanto sia ora perché altrimenti Belém resta isolata da un punto di vista di accesso turistico dall’Europa. Peró io credo che il Foro Mondiale del 2009 sará l’occasione giusta per sviluppare tutte le strutture turistiche cosí che possano accogliere nei possimi anni molti europei, perché é giusto che vengano a vedere questa cittá posta sull’estuario del Rio delle Amazzoni ed all’ingresso della foresta amazzonica perché é una cittá veramente interessante