Sequestro e uccisione di un italiano

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u San Paolo-SPÈ stato ritrovato morto, ucciso da un colpo di pistola alla testa l’imprenditore italiano sequestrato in Brasile giovedì scorso. I banditi non hanno aspettato nemmeno che il riscatto venisse pagato, al momento la sua esecuzione sembra senza spiegazione pagamento del riscatto. Matteo Lorenzetti, 27 anni, originario di Lucca, da qualche anno si era trasferito in Brasile con la famiglia. Giovedì notte, dopo una giornata di lavoro nello stabilimento dell’azienda di famiglia, l’«Intercarta», a Sao Josè dos Campos, vicino San Paolo, stava rientrando a casa con il suo piccolo fuoristrada, quando è stato bloccato da due uomini col volto coperto.

Poche ore dopo è giunta una telefonata del giovane alla famiglia, seguita da una fatta dai sequestratori che chiedevano di pagare 200mila reais (circa 75mila euro). Il padre Alessandro ha accettato si è offerto di consegnare subito un anticipo di 15mila reais (seimila euro), che era tutto quanto aveva in casa. I sequestratori hanno accettato, ma all’appuntamento presi i soldi di Matteo nessuna traccia. Fino a quando sabato mattina la polizia non ha rinvenuto il suo corpo senza vita in una strada di Parque Interlagos, vicino ad un terreno abbandonato.

Si cerca di dare una spiegazione alla sua esecuzione. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane toscano è stato trucidato ancora prima del tentativo di ottenere il riscatto. Secondo le informazioni del servizio antisequestri di Sao José, sembrerebbe che addirittura Lorenzetti sia stato ucciso entro un’ora dal rapimento. Intanto la squadra antiomicidi si è messa all’opera. Ancora gli assassini non sono stati individuati.