DOPO APPENA DUE ANNI È TRASFERITO IL CONSOLE GENERALE DI SAN PAOLO

SAN PAOLO – SP – Per quanto ci si sia lambiccato il cervello, formulando le più astruse giustificazioni o motivi per una misura così radicale, malgrado avessimo scrutato  l’operato di questi due anni del Console, con la lente d’ingrandimento alla  ricerca del tradizionale “pelo nell’uovo”, non siamo riusciti a scovare la più pur mínima ragione per un provvedimento di tale portata. Anzi…!

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Gianluca Bertinetto, il console silurato, oltre a dare al Consolato d’Italia una sede degna del proprio prestigio nell’av. Paulista, centro finanziario di San Paolo, è riuscito in poco tempo a portare un poco di ordine nell’espletamento dei servizi, già, che per mancanza di personale, l’attendimento al pubblico aveva raggiunto limiti di tolleranza insostenibili, comprovati dalle file chilometriche di postulanti, che sin dalle prime ore del giorno affollavano il marciapiedi, all’entrata della sede consolare.

Non c’è quindi bisogno di un radar per individuare l’origine di questo siluro, che è sicuramente partito da qualche ufficio ovattato della Farnesina, in base ai poteri discrezionali del Ministro per i rappresentanti diplomatici. Ovviamente il Ministro ne assume la responsabilità política, e noi giornalisti abbiamo il diritto di cercare di capire

Non si può far finta che sia un provvedimento di ordinaria amministrazione. Questo non regge in assoluto, principalmente dinnanzi all’entità e all’importanza dei personaggi involti, e che sono il Console Generale  e la Comunità della circoscrizione consolare, e soprattutto non regge quando un Console viene richiamato, proprio alla vigilia delle elezioni, le prime a cui potranno votare gli italiani all’estero .

A questo punto è bene mettere in chiaro che, i Consolati, e come conseguenza anche i Consoli, ancora più delle Ambasciate, rappresentano il  “trade-union” che il Governo istituisce per mantenere ancora uniti al corpo della Nazione i suoi cittadini residenti all’estero. Come è naturale, in questi casi, si crea quasi di forma naturale una specie di simbiosi tra questi due elementi, già che dipendono uno dall’altro.

Se questo legame viene tranciato d’impero con la metaforica decapitazione di una delle parti, l’altra, in questo caso la Comunità, ha il sacrossanto diritto di  esternare il suo parere attraverso i suoi organi rappresentativi.

Conoscere le ragioni del perchè un Console Generale sia improvvisamente sbalzato dalla nostra sede, è un nostro diritto, un diritto sanzionato proprio dalle sue attività in relazione alla nostra comunità di italiani residenti all’Estero.

Se si predica tanto in Italia la necessità di una trasparenza nella gestione della “res pubblica”, bisogna che questo principio sia seguito anche nelle ripartizioni che sono un prolungamento del Governo all’Estero.

A meno che in certi settori del Governo sia normale la consuetudine di “Predicare bene e razzolare male”, principalmente quando si tratta di fatti riguardanti italiani residenti, o in servizio all’Estero. S