u SAN PAOLO-SP – Abbiamo intervistato Fabio Porta, dirigente dei Democraticidi Sinistra del Brasile e Coordinatore de L’Unione a San Paolo, sulla possibile fondazione del Partito Democratico, ossia l’aggregazione di più partiti ed ideologie in uno solo.

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Il Congresso dei Democratici di Sinistra darà un segnale positivo ed immediato alla formazione del Partito Democratico?  Tradizioni culturali diverse possono convivere in un unico soggetto politico?

 

Sto andando la settimana prossima al congresso dei Democratici di Sinistra che assieme al partito della Margherita sono  le compagini politiche più importanti della coalizione dell’Ulivo; è lí che si deciderà di iniziare questo percorso, che spero sia breve,  di costituire il Partito Democratico

Nella migliore tradizione delle grandi democrazie europee ed anche di quella nordamericana, perché questo nome  ci fa ricordare la divisione storica che esiste negli Stati Uniti tra Democratici e Repubblicani, mentre in Europa la  divisione  è prevalentemente  tra socialisti  e socialdemocratici da una parte e conservatori e cristianodemocratici dall’altra.

In Italia  esiste storicamente una questione specifica dovuta alla forte presenza dei cattolici e della chiesa e per il fatto che la cultura cattolica  è molto diffusa e la chiesa presente con il Vaticano, ma bisogna anche ricordare che non tutti i cattolici hanno la stessa maniera  di pensare e di vedere la politica, ci sono quelli che la vedono in maniera più laica e quelli che la vedono in maniera ortodossa e ossequiosa alle gerarchie.

Sono stato sempre dell’idea che la religione non può determinare le regole della politica, quindi credo che questo Partito Democratico possa avere e sicuramente avrà al suo interno queste due grandi anime, l’anima socialista e socialdemocratica riformista e anche un’anima cattolica legata alla solidarietà ma sicuramente non legata ai dettami del Vaticano, un’anima cattolica cioè capace di saper interpretare le sfide di una democrazia nuova.

 

Come saranno gestite le gerarchie nella  compagine del nuovo partito?

Questo sarà in parte la vera difficoltà, la vera sfida del Partito Democratico perché se tutto ciò diventa semplicemente la somma di due, tre, quattro partiti, il risultato aritmetico invece di essere positivo potrebbe diventare negativo e c’è il rischio di perdere consensi invece di acquistarli. Perchè? Perchè il  PD sarà forte se darà un segnale nuovo all’opinione publica in Italia e all’estero, il segnale nuovo vuol dire un partito nuovo e non la somma dei vecchi vizi del passato, perché se si vedrà che tutto ciò sarà solo la somma di gerarchie di vecchi partiti messi assieme, probabilmente sarà una avventura persa in partenza, ma tutto questo lo vedremo prossimamente.

 

I quattro punti cardinali su cui il nuovo partito dovrà  girare  si possono individuare  e sono:

– le politiche del riformismo socialista della giustizia sociale e dell’equità

– le politiche del riformismo cristiano, con le teorie della sofferenza e della solidarietà

– le politiche del riformismo liberale dei diritti e della libertà

– il riformismo ambientalista

 

 

Queste teorie politiche, da sole, sono a favore della creazione del Partito Democratico e valgono molto di più che qualsiasi considerazione opportunistica, chiaramente contanto che siano implemenate.