u SAN PAOLO – SP – Ritrasmettiamo articolo ricevuto per e-mail:  “Sarò il presidente non di una sola parte, ma di tutti”. Su questa dichiarazione è scattato l’applauso bipartisan dall’aula di Montecitorio verso Giorgio Napolitano, neo presidente della Repubblica, in chiusra del suo messaggio alla Nazione dopo il giuramento di fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione davanti al Parlamento riunito in seduta comune.
Giorgio Napolitano è l’undicesimo capo dello Stato nella storia della Repubblica Italiana. Come aveva annunciato , ha parlato per quasi un’ora, toccando tutti i temi e riscuotendo 31 applausi, ora dall’intera platea dei ‘grandi elettori’, ora da una sola parte, ora da tutti e due ma in tempi leggermente diversi, a seconda degli argomenti trattati . Il Capo dello Stato ha invitato sostanzialmente i poli al reciproco rispetto: “E’ venuto il tempo della maturità per l’alternanza” ha detto promettendo di impegnarsi nell’espletamento di questo «dovere» nel suo settennato. Poi l’omaggio ai valori della Resistenza «pur senza ignorare zone d’ombra, eccessi, aberrazioni» con applausi distinti, prima da sinistra e poi da destra. Quindi, sempre nel messaggio, il ripudio della guerra, il rapporto «laico» tra Stato e Chiesa, i ripetuti richiami all’Europa «nostra seconda patria», l’appello alle parti sociali per una maggiore coesione, il ruolo dei giovani e il precariato, il futuro del Mezzogiorno, il problema del debito pubblico. Assemblea tutta in piedi nel ricordo dei militari italiani caduti in missione. ». Ancora qualche minuto per un omaggio a Papa Benedetto XVI, alla Corte Costituzionale, al Consiglio superiore della Magistratura, poi Napolitano chiude il suo discorso e così come aveva fatto all
’inizio si porta il suo fazzolettone al volto. L’applauso che gli arriva dall’Aula è il più lungo dei 31 che gli sono stati tributati, dura 1 minuto e 48 secondi. Quello che gli riserva Berlusconi è molto più breve: a metà il premier era già all’uscita dell’Aula. A sera il Presidente del consiglio uscente darà una spiegazione del suo atteggiamento: “Ma come mai nessuno riconosce i meriti di questo governo? Siamo stati il più longevo della Repubblica, abbiamo fatto tantissime riforme, nessuno ne parla. Perché? Nel discorso di Napolitano non c’è stato nessun riferimento ai meriti dell’esecutivo, sono discorsi riferiti a una parte dell’Italia, non a tutti gli italiani”. Tra gli altri pareri spicca quello di Romano Prodi che giudica il discorso di Napolitano una spinta a riconciliare il paese. Apertura anche da Alleanza Nazionale che apprezza il richiamo al bipolarismo.

Ciampi si era dimesso poco prima che Napolitano giurasse e quindi si insediasse ufficialmente sul Colle. Per il neo-capo dello Stato ,da questa mattina, in agenda le consultazioni per la formazione del nuovo governo. In serata, con ogni probabilità l’incarico a Romano Prodi. (Grtv – Roberto Secci)

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