u LEPANTO – Il Comune di Naftaktos (Lepanto) organizza con particolare solennità le celebrazioni per l’anniversario della vittoria della Battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571, alle quali sono invitati tutti gli Stati all’epoca coinvolti.  

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L’Ambasciata d’Italia in Atene, ha annunciato la partecipazione ai festeggiamenti previsti per Sabato 6 e Domenica 7 ottobre 2007 di una delegazione ufficiale del Comune di Venezia composta dal consigliere Alfonso Saetta accompagnato dal Gonfalone cittadino e dal presidente dell’Associazione Civica VENEZIA SERENISSIMA Giorgio Suppiej che per l’occasione omaggerà il Sindaco di Lepanto di una prestigiosa ristampa del volume su Lepanto del N.H. Co. Paolo Renier richiamando il significato emblematico della vittoria navale per Venezia, per l’Europa e per l’Umanità nei secoli successivi fino ai giorni nostri e il messaggio di auspicio di pace e di reciproco rispetto fra le culture dell’Occidente e dell’Oriente che sono alla base dell’impegno dell’Associazione nel celebrare annualmente l’anniversario della battaglia di Lepanto.

 
L’Ambasciatore Gianpaolo Scarante, d’intesa con il Sindaco di Lepanto Thanassis Papathanassis, ha voluto dare un particolare rilievo alla partecipazione italiana, assicurando la presenza di una imbarcazione storica veneziana di straordinaria bellezza, il “Gondolone”, che parteciperà alla rievocazione storica della battaglia in mare, con un equipaggio di 8 vogatori del Circolo Canottieri Diadora di Venezia. Sempre da Venezia giungera’ il “Consorzio Rievocazioni Storiche” CERS, composto da un gruppo di 23 persone figuranti, che riproporranno le figure classiche componenti una Delegazione della Repubblica Serenissima nella seconda metà del Cinquecento il Doge, i Procuratori, gli Araldi, i Fanti da Mar e de Tera, la Dogaressa, le dame di compagnia, nell’ambito della parata che seguirà la rievocazione.


Per la prima volta parteciperà alle celebrazioni di Lepanto con 15 rappresentanti guidati dal Sindaco, la comunita’ montana di Spelonga d’Arquata che della battaglia di Lepanto conserva la memoria tramandata nei secoli di generazione in generazione. Si narra che fu proprio una donna di Spelonga, travestita da uomo ad impossessarsi del vessillo sventolante su una nave turca che gli spelongani riportarono in patria come straordinario cimelio di partecipazione e di vittoria: ogni anno a Spelonga questa tradizione viene celebrata con grande solennità.