SAN PAOLO-SP – Il direttore di RAI International Piero Badaloni, accompagnato dal marketing manager Giovanni Celsi, dal direttore per l’America Latina Gianni Raso e dal cameraman Stefano Casini, hanno avuto un incontro  con il membri del Comites e della Camera di Commercio.

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Nell conferenza stampa con l’Associazione Stampa Italiana in Brasile il direttore ha spiegato le intenzioni e le realizzazioni che la Rai vuol  trasmettere per l’estero.

Noi che probabilmente saremo un milione in Brasile che parlano e scrivono in italiano e 24 milioni che lo conoscono male o per niente, ci aspettiano che la RAI si torni  effettivamente Globale e non  limitata solamente ad una parte importante ma pur sempre piccola rispetto a tutti i discendenti di italiani che qui vivono.

L’idea proposta della sottotitolazione di film e programmi ci sembra approriata solo in parte, perché può essere valida per i corsi di lingua ma non per i film, perché se si legge il sottotitolo quasi non si  vede il film.

L’ideale sarebbe quella di  avere programmi specifici per un pubblico più vasto, compreso quello di lingua portoghese ed altri che vedono tutti i canali compreso la RAI, ossia orari specifici in lingua portoghese.

Secondo Badaloni, le radici italaine passano attraverso la lingua, ma per i discendenti c’è anche il jus sanguinis, per cui se parli oppure no la lingua sei pur sempre italiano ed hai diritto ad avere informazioni mediatiche sulle tue origini, sulla tua cultura, sul mondo degli affari, della musica, della gastronomia, e così via…. La civiltà che gli italiani  hanno portato e portano al mondo, non può essere confinata per problemi linguistici, e non possiamo vedere solo su History Channel o Discovery Civilization, o su Deutsche Welle solo per citarne tre, i migliori programmi, sulla storia di Roma, del Rinascimento, sui maggiori geni italiani della musica, sarebbe bene che anche RAI Int. si attrezzasse per fare dei documentari e programmi di reale valore e di approfondimento  per mostrare da dove veniamo e dove andiamo.

Poi il fatto che  ci siano solamente due sedi per tutte le Americhe, una a Montevideo e una a New York, con un limitatissimo numero di personale,   la dice lunga sulle possibilità di coprire l’informazione di ritorno per tutte le comunità italiane che vivono sparse in questo continente.

Come dice Badaloni il problema è di budget – 10 milioni di euro per Rai International – inquanto la Francia ne disponibilizza 130  per i  suo canale  e l’Inghilterra 170, sempre di milioni di euro.

Sappiamo che Rai Int. è stata una delle reti che per ultima in Europa si è  disposta ad effettuare trasmissioni internazionali, lo ha fatto dopo che la Germania, la Francia, l’Inghilterra, la Spagna già effettuavano le trasmissioni, questo dimostra la limitatezza  italiana rispetto sia all’informazione,  sia rispetto al mondo dell’emigrazione, perché è la nazione europea che più ha cittadini nel mondo.

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Così ha riferito Badaloni “Lo sforzo che stiamo facendo è quello di ascoltare le comunità italiane che sono i principale utenti di RAI International,  a partire dai primi di ottobre è partita la prima vera svolta di rinnovamento e prima di vararlo ho voluto raccogliere i suggerimenti sui contenuti ed anche le critiche.

Agli inizi di gennaio ho iniziato questo lavoro, però per  i primi 6 mesi, da gennaio a giugno, mi sono trovato con il palinsesto bloccato, già varato e non potevo modificarlo, ma abbiamo inserito programmi di RAI 1, di RAI 2, e di RAI 3, l’Educational ed altri satellitari.

Contemporaneamente abbiamo lavorato  sulla nuova  convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri,  che dall’inizio di luglio regola la linea editoriale. In 10 anni di vita il segnale di Rai Int. arrivava in America, poi progressivamnete in Australia, in Asia ma mai in Europa e quindi mai in Italia, c’è sembrato giusto che entro la fine dell’anno sia visibile il segnale di Rai Int. anche in Europa e in Italia. Questo è importante rispetto ad una fortissima aspettativa  che c’è nelle comunità italiane quanto ad attuare l’informazione di ritorno, perché la parola ha un senso nella misura in cui c’è un rimbalzo in Italia e dall’Italia un rimbalzo verso l’estero in un cordone ombelicale mediatico.

Diciamo subito con grande schiettezza che ci aspettiamo una collaborazione da parte  delle strutture di rappresentanza a partire dai Comites, dalla Camera di Comercio e dall’Associazione Stampa Italiana in Brasile.

Abbiamo una struttura esile ed agguerrita rappresentata da Stefano Casini e Gianni Raso (con sede a Montevideo) che ovviamente deve diventare il terminale per poter poi rimbalzare in Italia le immagini, i servizi, le storie più interessanti da inserirsi nei nostri contenitori.

Ci aspettiamo che ci sia anche una selezione delle iniziative più interessanti ed importanti, quelle che possono dare veramente un quadro dello sforzo che le comunità italiane stanno facendo dal punto di vista culturale, economico, sociale, ma vorremmo che non ci fosse soltanto il suggerimento di fare la sagra del prosciutto o la festa della tarantella, ma ci auguriamo che ci siano anche segnalazioni ed iniziative che guardino  al futuro, non solo al passato, non limitandosi solo all’aspetto consolatorio, ma far vedere quello che si è riusciti a fare all’estero per poter portare avanti l’italianità.

Ci rendiamo conto, che c’è una parte del pubblico, quello più  anziano  che ovviamente ha delle esigenze che verranno rispettate, ma noi vogliamo rivolgerci anche ai giovani, anche alla seconda e terza generazione, vogliamo che i ragazzi si interessino, non a caso nel palinsesto abbiamo inserito una fascia dedicata ai bambini affinché non perdano il filo di collegamneto con la lingua e la cultura della madrepatria.

Sono fascie diverse su cui puntiamo sono tre o quattro i programmi che abbiamo inserito tra de ore 16 e le 17,30, ora locale (Brasile). Abbiamo molti programmi per tutte le fascie etarie con RAI Educational, RAI SAT e il 15% della nostra produzione  è mirato alla promozione del Sistema Italia che nel mondo è fatto anche da voi, dalla comunità italiana, dalla stampa italiana all’estero e quindi da questo punto di vista, l’informazione si incrocia anche con  le notizie  di ritorno.

Gli spazi che abbiamo nel nuovo palinsesto sono 12 di nostra produzione, la prima novità è partita con Italia News ed è dedicato ad un approfondimento quotidiano di un’ora da lunerdì a venerdì che si alterna alle notizie più importanti, con particolare attenzione  alla politica internazionale dell’Italia, sulle grandi zone di crisi, sull’impegno degli Istituti di Cultura nel mondo, sulla cooperazione internazionale nel 3°  mondo, il lavoro dei missionari. Accanto ad Italia News, in orario diverso è partito dal 1°  ottobre – Italia chiama Italia  che è una striscia quotidiana di ¼ d’ora dedicata in particolare a questo dialogo a distanza tra le comunità italiane all’estero e le loro realtà di riferimento a livello locale in Italia.

Questo spazio viene realizzato in collaborazione con la TGR,  ossia con le testate regionali, è un tipo di telegiornale “glocal”, è un esperimento che vogliamo tentare, è il dialogo a distanza tra realtà locali che però sono globalmente in posizioni lontane, diverse.

C’è poi un settimanale che è il nostro TV7, che si chiama Sestante e raccoglie le storie di eccellenza nel mondo, sono servizi più ampi, quindi le iniziative da una parte e le storie di eccellenza dall’altra.

Dopo di ché c’è un quindicinale di approfondimento che si chiama “Italia World” che è dedicato a temi che interessano di più le comunità italiane, un quindicinale, anche questo di approfondimento. 

Il lunedì c’è Vespa, martedì Ballaró, mercoledì torna Vespa, giovedì Anno Zero, il venerdì c’è TV7 e il sabato c’è il nostro Porta a Porta che si chiama appunto Italia World, l’abbiamo fatto proprio per raggiungere un pluralismo nell’offerta affinché ci siano le sintesi di tutte le reti. Abbiamo inserito anche il settimanale della Rete 2, quello della Rete 3 accanto a quello della Rete 1 e quella nostra in cui ci occupiamo di temi che gli altri non toccano, abbiamo parlato del problema in corso che è quello della cittadinanza, quello della salute, della legge elettorale e un quindicinale che cerca di integrare gli spazi di approfondimeno informativo dei canali generalisti e non a caso gli ospiti frequentemente sono i rappresentanti eletti da voi nel Parlamento italiano, affinché raccontino quello che fanno e non fanno a chi li ha eletti,  è singolare che nessuno di questi spazi di approfondimento generalisti abbia mai avuto l’idea di invitarli sul canale nazionale, mi auguro che prima o poi qualcuno lo faccia. Sugli altri continuerà Sportello Italia, perché è molto apprezzato, uno spazio di informazione e servizio estremamente importante che sarà condotto da Gigliola Cinquetti. Verrà inserito  un contenitore che coprirà la fascia del pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30 e si chiamerá Italia Rai all’interno del quale metteremo rubliche importanti, una striscia dedicata alla lingua italiana che si chiamerà “qui si parla italiano” , presenteremo anche una selezione  di programmi classici  di intrattenimento tipo – piazza grande – la vita in diretta – faremo una selezione e sceglieremo le parti che sono  più  interessanti per il pubblico e questi segmenti si alterneranno  a ospiti in studio per valorizzare il Made in Italy.

Ci sarà una fascia di programmazione dedicata ai bambini ed ai ragazzi, nel serale invece andrà  in onda tutta la programmazione dedicata al patrimonio culturale, artistico ed ambientale italiano, quindi “il caffè”  che riprende e si allarga anche alla musica per attrarre i giovani, poi una storia del cinema italiano, un altro che si chiamerà “Italia bella”  che è dedicato a tutto il patrimonio artistico e musicale, uno dedicato alla storia del melodramma, un altro dialettale, ci è sembrato importante accanto alla striscia dedicata alla lingua italiana uno spazio alla cultura dialettale. Ci sarà la fascia di prima serata offerto dalle reti generaliste, in questo periodo c’è “il treno dei desideri” che piaccia o non piaccia, è quello che passa al convento! Tutti questi programmi saranno nel set tra ottobre e dicembre.

Questo in sintesi il palinsesto che abbiamo voluto costruire soprattutto per fasce, per creare degli appuntamenti, per dare delle certezze di orari, per creare delle abitudini e soprattutto per rispondere alle esigenze di un pubblico differenziato che si aspetta di vedere “incantesimo” e “un posto al sole”, c’è chi di questo non si interessa e ovviamente si aspetta di vedere “porta a porta”, siccome abbiamo fino adesso un canale unico  in questo cerchiamo di accontentare tutti differenziando l’offerta per fasce di orari.

L’ultima novità, da gennaio se l’azienda ci sosterrà, siamo pronti, ma è una discussione che non dipende solo da noi, accanto al canale generalista si affiancheranno i canali tematici, uno “punto sportivo”, l’altro “punto informazione”, ma dipende anche dalla Direzione generale, che incontrerò alla fine di questo viaggio, per riferire l’esito di questi incontri, questo consentirà al canale generalista  di liberarsi in po’ delle partite di calcio e consentirà di inserire altri programmi, che invece in questa fase, nel sabato e nella domenica, il canale diventa praticamente un canale sportivo – d’altronde – la giostra dei gol, è un cardine che se mi azzardassi a togliere, magari accontentando parte del pubblico, avrei seri problemi, ma speriamo di trovare spazio anche per gli altri sport, perché personalmente penso che non si debba considerare unico lo sport del calcio”.