Dalle circa 7.500 pratiche di richiedenti della cittadinanza italiana realizzate tramite la legge 379/2000 nello Stato di Espirito Santo, almeno 2.500 sono ancora senza risposta, secondo quanto informa José Renato Margon, presidente del “Circolo Trentino” di Vitória. Secondo lui, molto poche pratiche sarebbero nel consolato e, quindi, queste richieste dipenderebbero ancora dal verdetto della famosa commissione interministeriale di Roma.

Margon, che è anche consigliere del Comites – ‘Comitato degli Italiani all’Estero’ della circoscrizione consolare di Rio de Janeiro, aspetta la fine della quarantena imposta dalla pandemia del Coronavirus per ottenere maggiori informazioni sull’argomento e informa che i richiedenti continuano a cercare l’entità che presiede per conoscere la situazione dei loro processi.

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Questi processi sono stati tutti diretti nel primo decennio del secolo quando ha rispettato la legge che ha dato l’opportunità di scegliere la cittadinanza italiana ai discendenti di immigranti trentini e/o di territori anticamente appartenenti all’impero austro-ungarico.

All’epoca, spiega, la maggior parte delle richieste venne inviata con l’aiuto e l’organizzazione del Circolo Trentino, in almeno cinque successivi eventi pubblici, alcuni dei quali con la partecipazione di 700 o 800 persone interessate. “Il Circolo ha collaborato in tutto con il Consolato Generale d’Italia a Rio de Janeiro”, ricorda Margon.

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Durante la tele-intervista concessa ad Insieme nel pomeriggio dell’ultimo venerdì (si veda il video che accompagna la questione), Margon ha anche parlato sull’operato dell’entità che presiede dopo il periodo di applicazione della legge 379, quando il circolo aveva un numero di associati ben superiore.

Come consigliere del Comites, parla anche della movimentazione per l’installazione di un’agenzia consolare a Vitória, ma dice che mentre quello che è stato promesso non arriva, tutti gli sforzi sono concentrati sul rafforzamento delle attività del Consolato Onorario.